La condivisione della conoscenza è l'arma più potente per migliorare il mondo. È per molti difficile riuscire a capire che la lavorazione della pelle è la nobilitazione di un sottoprodotto. I tempi moderni ci hanno portato ad una superficialità nella raccolta di informazioni dovuta ad un meccanismo sempre più veloce di condivisione di notizie, unito alla debole volontà di confrontarsi ed informarsi.
Conceria La Veneta si è da sempre prodigata nella condivisione di informazioni corrette sul prodotto conciario. Non essendoci stata per anni una regolamentazione che tutelasse le terminologie utilizzate dalle aziende conciarie e dal commercio della pelle, molte nuove definizioni si sono impadronite di uno scenario commerciale e di marketing sempre più propenso a denigrare i prodotti di vera pelle.
L'utilizzo ingannevole di vocaboli che inneggiano impropriamente ad un prodotto ecologico e genuino, ha in realtà portato ad ingenti danni economici oltre ad avere compromesso la percezione di cosa è pelle e cosa in realtà non lo è.
Il decreto legislativo n. 68 del 9 Giugno 2020 che entrerà in vigore a partire dal 24 Ottobre 2020, ha disciplinato le “Nuove Disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”, “pelle” e “pelliccia” e di quelli da essi derivati o loro sinonimi e la relativa disciplina sanzionatoria ai sensi dell’articolo 7 della legge 3 maggio 2019, n. 37 - Legge europea 2018”.
Tutti i prodotti in pelle derivati da animale, che mantengono intatta la struttura fibrosa originaria. Il cuoio è ottenuto da pellami tagliati in strati o in segmenti, e deve essere conciato in modo che non marcisca.
Quando il materiale mantiene la grana originaria senza che nessuna pellicola di superficie sia stata eliminata mediante sfioratura, scarnatura o spaccatura.
Prodotto nel quale lo strato di rivestimento o l'accoppiatura non superano 1/3 dello spessore totale del prodotto, ma sono superiori a 0,15 mm.
Non è più riconosciuto come cuoio quando la pelle conciata viene disintegrata meccanicamente e/o ridotta chimicamente per trasformarla in fogli o altre forme.
Il materiale che mantiene per natura il pelo o la lana o entrambi.
Anche se non sembra semplice riconoscere la vera pelle dai nuovi prodotti che di pelle hanno gran poco, ci sono dei piccoli stratagemmi per andare sul sicuro.
la vera pelle ha una vita longeva e si usura molto lentamente, passando prima per una fase di logorio “alla moda” che fa acquisire carattere e modernità al prodotto;
il lato di pelle interno si chiama lato carne e spesso non viene riprodotto, se si presenta con delle rifiniture a retina, si tratta di pelle finta;
l'unicità della pelle e dunque le sue imperfezioni naturali, in questo caso sono sinonimo di qualità. È infatti risaputo che non esiste una pelle uguale all'altra;
il cartellino che elenca le indicazioni e le informazioni specifiche del prodotto, compreso il Made in Italy;
se un prodotto si presenta sul mercato ad un costo basso secondo gli standard, bisogna dubitare della sua qualità;
è difficile non riconoscere il profumo che caratterizza un prodotto in vera pelle;
le superfici in pelle se testate con fuoco vivo, reagiscono raggrinzendosi ed emanando un odore particolare, a differenza della finta pelle che tende a bollire e puzzare di plastica bruciata.
Conceria La Veneta è lieta di aiutarti per saperne di più sui prodotti in pelle.